Page 4 - Tesina per Master EMERGENCY E DISASTER MANAGEMENT a cura di Orazio De Maria
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PREMESSA




            Scopo di questa tesi, che verte sull’argomento delle radiocomunicazioni alternative in emergenza, è
            quello di fornire a gli operatori volontari dei gruppi civici di protezione civile, tutti quegli spunti atti
            a permettere di avere una conoscenza basilare nel campo delle radiocomunicazioni.

            A questo scopo si eviterà di trattare argomentazioni ove si faccia ricorso a complessi ragionamenti
            di natura matematica che non sono lo scopo di questo scritto. L’intento è quello di fornire elementi
            base per comprendere perché esistono e come sono nate le radiocomunicazioni di emergenza.

            Sin dagli inizi dell’invenzione della radio si intuì subito il potenziale delle onde radio fino a quel
            momento non utilizzate in ambito comunicativo. Infatti, i vecchi sistemi di trasmissione si basavano
            esclusivamente sull’utilizzo di linee di trasmissione filare. Le stazioni riceventi e trasmittenti, che a
            quei tempi erano esclusivamente telegrafiche, venivano interconnesse tra di loro a mezzo di filo. Si
            comprenderà che  le limitazioni  di  un tale sistema comportava  l’impossibilità di  collegare  grandi
            distanze e un numero limitato d utenti. Questo nonostante lo sforzo operato dalle società di allora
            che riuscirono  a connettere,  a mezzo di cavi anche sottomarini, interi continenti. Successivamente
            l’utilizzo  del  mezzo  aereo  a  seguito  degli  esperimenti  radio  di  Marconi  cambiò  radicalmente  la
            situazione.


            I primi esperimenti effettuati a bordo del panfilo Elettra, condotti dallo scienziato italiano, ebbero
            come primo sviluppo la creazione di una capillare diffusione di stazioni radiotelegrafiche costiere. Il
            vantaggio immediato fu quello di far uscire dall’isolamento le navi che solcavano i mari in quel
            periodo. Fu proprio in situazioni di emergenza, piuttosto che in quelle puramente commerciali, che
            si sfruttarono appieno i nuovi mezzi di comunicazioni senza filo. La storia ci riporta numerosissimi
            casi  di  cronaca  che utilizzarono la radio  come  mezzo di  salvataggio, basta citarne due per tutti:
            l’affondamento del  Titanic e le famose operazioni radiotelegrafiche svolte dalla Tenda Rossa ad
            opera  del  radiotelegrafista  della  Marina  Militare  Italiana  Giuseppe  Biagi  dopo  lo  schianto  del
            dirigibile  Italia  durante  la  spedizione  polare  del  Generale  Umberto  Nobile.  In  entrambi  le
            circostanze l’utilizzo della radio, pur con tutte le limitazioni di allora, permise di limitare le perdite
            di  vite  umane.  Se  nel  primo  caso  i  soccorsi  si  avvalsero  di  altri  operatori  addetti  ai  lavori,  nel
            secondo caso fu determinante l’ausilio di un radioamatore russo che riuscì a stabilire i contatti con
            la spedizione scientifica.


            Le  tragedie  citate  permisero  di  iniziare  a  creare  un  enorme  interesse  nell’utilizzo  della  radio,
            interessando  anche  il  legislatore  che  inizio  a  normare  l’utilizzo  della  radio  in  in  situazioni  di
            emergenza.


            Per citare come esempio l’ambito marittimo, ma anche quello aeronautico, in ogni stazione radio
            era presente un orologio con alimentazione autonoma che aveva i  settori da 0 a 3 e da  30 a 33
            minuti dipinti di rosso; questi erano i minuti in cui le trasmissioni telegrafiche dovevano cessare e
            l’operatore si doveva porre in ascolto sulla frequenza di soccorso a 500 KHZ al fine di intercettare
            eventuali chiamate di SOS. Con il successivo sviluppo dei sistemi di radiotelefonia i minuti da 15 a
            18 e da 45 a 48, evidenziati con un settore colorato di verde, indicavano i periodi di silenzio radio e
            di ascolto sulla frequenza 2182 KHZ impiegata per gli scopi di emergenza e soccorso.
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